Le progressive riaperture fanno intravedere la luce in fondo al tunnel della pandemia da covid-19. Anche gli sport che si praticano all'aperto stanno man mano tornando alla normalità seppure con le dovute restrizioni. E' ovvio che anche il mondo del calcio dilettantistico cominci a guardare, questa volta con più ottimismo, alla prossima stagione pensando già a quelli che potranno essere i futuri scenari. Tra le società che "allungano" l'occhio alla stagione 2020/21 c'è il San Giorgio del Sannio del Presidente Gianluca Boniello che abbiamo raggiunto per una intervista. Presidente,
ad oggi, come e quale sarà il futuro del San Giorgio del Sannio? "Vorrei
cominciare col dire che, anche se fermi, noi all'Asd San Giorgio del Sannio non
abbiamo mai smesso di pensare: il fatto di non poterci dedicare allo sport
praticato non ha comportato l'abbandono del nostro progetto. Ovviamente, anche
noi, con le riaperture, cominciamo a pensare al futuro. Speriamo di poterci
rivedere tutti, società, staff tecnico e calciatori, il più presto possibile." Sarà
ancora il presidente Boniello il timoniere del San Giorgio? "Ci
saranno valutazioni personali da parte mia sulla prosecuzione del mio cammino a
capo della società. Le valutazioni attengono miei impegni e una serie di
situazioni accadute durante la pandemia e delle quali, a mio avviso, la colpa
ricade sul Governo dello Sport. Situazioni che, a dire il vero, mi sono
piaciute molto poco: ci siamo sentiti del tutto soli ed abbandonati." Siete
aperti anche all'ingresso di nuovi soci? "Se
ci fosse qualcuno che volesse avvicinarsi alla nostra società, noi tutti
saremmo lieti di ascoltare le proposte con la massima apertura possibile." Per
quanto riguarda, invece, i calciatori, ha già avuto modo di sentirli? "Anche
l'allestimento della rosa comporterà sicuramente delle difficoltà rispetto agli
anni passati. Un blocco di quasi due anni all'attività ha avuto conseguenze
anche generazionali sui componenti della rosa stessa: qualcuno magari smetterà
a causa dell'età; ci sono altri che, ad esempio, a causa dello stop, hanno
dirottato altrove il loro impegno. Ci siederemo a tavolino tutti insieme e ne
discuteremo come abbiamo sempre fatto." E'
diverso il calcio post-covid da quello pre-covid? "Il
calcio, specie quello dilettantistico, è cambiato e, ove non lo fosse, dovrebbe
farlo al più presto possibile. Serve un tipo di sport molto più a misura
d'uomo, anche perché con le ristrettezze conseguenti alla pandemia la
situazione economica è cambiata rispetto al passato. La speranza è che questo
possa essere una sorta di anno zero dal quale cominciare a dare un volto nuovo
al calcio dilettantistico." Senza
calcio "praticato", le sue attenzioni si sono rivolte al Benevento
come tifoso? "Più
che tifoso mi definisco un "osservatore" di calcio. Credo che il
Benevento, a prescindere dai risultati sportivi, dovrebbe essere un volano per
il calcio provinciale ed, invece, in certi casi non lo è stato ma, anzi, ha
stravolto i progetti sportivi di alcune comunità Spiace che la classifica sia
così impietosa ma credo che tutto ciò faccia parte del processo di crescita di
una società che da poco si è affacciata al palcoscenico del grande calcio."
fonte articolo: https://benevento.iamcalcio.it/